Il 15 dicembre è entrato in vigore il DL Semplificazioni (DL 135/2018) che stabilisce finalmente la soppressione del Sistema di Tracciabilità dei rifiuti.

Dal 1° gennaio 2019 viene dunque soppresso il tanto odiato sistema telematico, che aveva come ardito obiettivo quello di contrastare le ecomafie nel traffico illecito di rifiuti.

Correva l’anno di grazia 2009, quando l’allora ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo annunciava con grande clamore l’imminente entrata in vigore di uno strumento altamente sofisticato che aveva molteplici di vantaggi.

Oltre al sopracitato ostacolo alle ecomafie avrebbe soppresso il registro di carico e scarico cartaceo, i Formulari di trasporto e la dichiarazione MUD.

Fantastico si dirà…. ma piano piano si è invece scoperto un sistema complicato, lacunoso, incompleto, inutilmente articolato e soprattutto costoso in termini di impegno e di contributo economico da parte delle aziende.

Dopo quasi 10 anni e oltre 140 milioni di euro spesi dalle aziende, viene archiviato uno strumento assolutamente inutile che ha solo recato danni e fatto perdere tanto tempo senza contribuire alla crescita di cui questo settore ha tanto bisogno.

“Abbiamo calcolato che attualmente è assicurata la tracciabilità del 65% dei rifiuti speciali (ha dichiarato il ministro Costa). L’obiettivo è arrivare almeno al 90% risparmiando soldi e tempo per le aziende”.

Il nuovo Sistri, gestito direttamente dal Ministero dell’Ambiente, costerà infatti circa 3 milioni di euro l’anno.

“Si deve entrare in una sorta di Sistri 2.0 – ha concluso Costa – che digitalizzi l’intera tracciabilità dei rifiuti e i documenti fiscali, superando in tal modo il doppio binario cartaceo/digitale e il registro di carico e scarico”.

Attendiamo quindi con molta ansia la resurrezione del nuovo SISTRI….e che il cielo ce lo mandi buono!!!!!!

http://www.minambiente.it/comunicati/dl-semplificazioni-stop-al-sistri-costa-uno-spreco-durato-9-anni-e-costato-piu-di-141